Marco Grieco
Compositore delle musiche
Co-Autore dei testi
Creatore delle scenografie virtuali interattive

Curriculum

 

 

Quando iniziai a comporre la musica per Homo Sapiens sentii, dentro, che stavo nuovamente accettando una sfida grandiosa, ai miei occhi molto più grande di me. Avevo una strana sensazione, mai avvertita prima. Qualcosa mi suggeriva di aspettare, di non lanciarmi nella composizione di armonie e melodie ma, invece, di far trascorrere del tempo tra le idee. Così, ricordo, lasciai passare qualche giorno prima di affrontare il tema. Ma in quei pochi giorni il mio pensiero non smetteva di cadere sull'argomento. In modo ripetitivo e discontinuo. Mi resi conto che qualcosa dentro di me voleva che mi allontanassi dal mio collaudato modo di comporre e di concretizzare le mie idee e, invece, che mi lasciassi guidare da un istinto, se possibile, lontano dalla musica come la concepivo allora. Verso una sorta di purificazione che cancellasse tutto ciò che fosse già provato, collaudato, già vissuto e che invece permettesse al mio lato più primordiale, meno sofisticato, di venir fuori allo scoperto. Così iniziai con sempre maggiore insistenza a lasciare che le mie mani "tamburellassero" su qualsiasi superfice mi fosse a tiro. In auto, al ristorante, dovunque. Potrei dire che in quei giorni lasciai libero sfogo al mio lato "percussivo". Il risultato fu che quando poi decisi di cominciare a registrare qualcuno di quei ritmi sperimentati sugli oggetti più impensati, mi resi conto che la melodia e l'armonia che li avrebbe "vestiti" era già lì, nella mia testa. Fu una sensazione di grande emozione. La ritmica stava generando, in me, la musica. Esattamente come era successo alla sua nascita. E fu così che decisi di far "cantare", su quelle ritmiche, degli animali che fossero poco più che scimmie. Melodie gutturali. Canti volutamente grezzi e graffiati. Fu così che composi la musica del primo brano di Homo Sapiens: "L'alba dell'uomo".

Marco Grieco
©2013 Grieco Brothers productions.

 
 

Ascolta "L'alba dell'uomo"
Un animale, poco più di una scimmia, si protende verso un ramo spezzato ancora appeso all'albero. Lo afferra e nel farlo si accorge che con le mani libere può usarlo mentre si muove: per difendersi, per colpire, per modificare il mondo intorno a se. La prima "scimmia" ha cominciato a camminare in posizione eretta.

Ascolta "La scoperta del Fuoco"
Un fulmine colpisce un albero durante un temporale. L'albero prende fuoco. Le scimmie in posizione eretta dapprima hanno paura del fuoco.
Poi, lentamente, si avvicinano. Avvicinano i rami che brandiscono. I rami prendono fuoco. Il fuoco si trasferisce da un ramo ad un altro.

 

 

 

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